Post 24 marzo 2024
Post 1 marzo 2022
Post 16 febbraio 2022
Post 12 gennaio 2021
Post 26 settembre 2020
Post 11 dicembre 2019
Sapete come si svolge la cerimonia del Confeugo? 🤔
Dopo essersi scambiati le formule di rito "Ben trovòu messe ro Duxe" e "Benvegnou messe l’Abbou", l'Abate offre al Sindaco il tradizionale "Confeugo", che subito viene acceso, e mentre rintocca dall'alto il "Campanon do Paxo" l’alloro brucia in un suggestivo contesto coreografico 🔥
Post 21 marzo 2019
Il centro storico di Genova è ricco di Chiese meravigliose. Oggi parliamo di San Siro, l'antica Cattedrale, grazie al contributo di BiancaFusco, infaticabile operatrice culturale genovese:
L'ingresso della Basilica di San Siro. Egli fu uno dei primi vescovi di Genova, vissuto nella seconda metà del 300, a lui si lega la leggenda del basilisco.
Secondo le storie dell'epoca, a quei tempi a Genova c'era un grosso basilisco che si nascondeva in un pozzo collocato presumibilmente dalle parti di vico San Pietro della Porta. Il rettile terrorizzava i genovesi e appestava la città con il suo fiato, e per sconfiggerlo i cittadini si rivolsero a San Siro, il loro vescovo.
Il santo si avvicinò al pozzo, vi calò un secchio e ordinò al rettile di entrarvi dentro. L'animale obbedì, e allora San Siro prese una barca, andrò in mare, e ordinò nuovamente al basilisco di tuffarsi e nuotare via. E così fu.
In vico San Pietro della Porta c'è tuttora una lapide, risalente al '500, che raffigura San Siro e il basilisco. L'iscrizione dice: «Qui si trova il pozzo dal quale il Beatissimo Siro, arcivescovo di Genova, fece uscire il terribile serpente di nome basilisco». Il Santo viene raffigurato mentre sconfigge il rettile anche nella chiesa di San Siro di Struppa (vedi foto) . In realtà, probabilmente, la leggenda indicava la lotta di San Siro non contro un rettile vero, bensì contro gli eretici ariani, simboleggiati dal basilisco.
Post 5 marzo 2019
Vi piacciono i #Caruggi, cari Liguri nel mondo? Eccovi una carrellata di splendide foto della mitica @DearMissFletcher, una profonda conoscitrice della città.
Cliccate sull'immagine!
Post 11 agosto 2018
Al tempo delle Repubbliche Marinare, il "malaffare" a Genova si estendeva dalla Maddalena fino a Porta Soprana. Ogni 5 anni la via veniva appaltata ed essendo fonte di denaro doveva essere regimentata. Le "signorine" pagavano 5 genovini al giorno e, come lavoratrici, avevano il sabato libero. La domenica andavano alla messa rigorosamente vestite di giallo e, a S. Giovanni, seguivano la processione dietro l’effige della Maddalena, loro simbolo. Erano chiamate le donne delle candele perchè il tempo e quindi l’onere della prestazione era determinato da una tacca incisa su un cero.
(fonte: guidadigenova.it, la
vignetta è di Mordillo, l'acquerello dei vicoli di Genova di Luca Massone)
Post 12 gennaio 2018
Via degli Orefici. Prende il nome dalla corporazione degli orafi, che vi si erano insediati fin dal medioevo; ancora oggi la via ospita numerosi laboratori di oreficeria. Tra i numerosi sovrapporta che caratterizzano i palazzi del centro storico, si distingue quello al 47r. di via Orefici, forse il più noto tra i portali rinascimentali genovesi: attribuito ad un esponente della famiglia Gagini, il bassorilievo quattrocentesco raffigura l'Adorazione dei Magi.
All'angolo tra via Orefici e Campetto è collocata la copia di un'immagine votiva realizzata nel 1640 dal giovane pittore Pellegro Piola su commissione della corporazione degli Orafi (l'originale è conservato presso l'Accademia ligustica di belle arti). L' autore fu assassinato il giorno stesso dell'inaugurazione dell'opera, sembra per gelosia di mestiere.
Post 22 luglio 2017
...perché nessuno si senta straniero a Genova. La Commenda di Prè è un gioiello medioevale di singolare bellezza, costituito da un museo e due pregevoli chiese sovrapposte. Fu costruita nel 1180,
per volontà di Frate Guglielmo dei Cavalieri Giovanniti - in seguito diventati Ordine dei Cavalieri di Malta - e divenne un luogo di assistenza per pellegrini e crociati in transito dalla
Terrasanta.
Dopo quarant'anni di restauri, nel 2009 il Mu.MA ha riaperto al pubblico la Commenda allestendovi un “museoteatro” con il messaggio forte perché nessuno si senta straniero a Genova. Un
allestimento multimediale anima gli antichi muri facendo rivivere i personaggi dell’ epoca medioevale con storie genovesi, latine, franche, musulmane ed ebraiche.
Post 9 giugno 2017
Questa bottega, aperta da oltre un secolo, e' una delle più suggestive dei vicoli. L’atmosfera è antica e unica. Intingoli, vasi, recipienti di vetro, cassettini e vetrinette. La drogheria Torielli è il regno di the, miele, infusi, prodotti naturali e spezie provenienti da tutto il mondo. Qui passato e futuro si sono felicemente incontrati, perché se da una parte si possono trovare i prodotti dell'antica arte speziale genovese, dall’altra sono disponibili gli ingredienti per tutte le cucine del mondo. Il bello del centro storico!
Post 1 giugno 2017
C'è un sarcofago di epoca romana, giunto a Genova nel Medioevo.
Si trova sotto l'archivolto del campanile della Collegiata di Santa Maria delle Vigne. Ed è circondato da misteri...
E' misteriosa la storia della lapide, che riporta la data di morte di Anselmo D'Incisa, 4 dicembre 1304, nobile genovese, grande medico (di Bonifacio VIII e di Filippo il Bello re di Francia), alchimista, astronomo e imprenditore ... ma lui era ancora vivo nel 1308, ci dice un atto di vendita di una casa. E poi il mistero dei quattro cadaveri all'interno, di cui uno femminile, l'unico certo, di Leonora Doria morta nel 1335, gli altri dovrebbero essere suo marito Pietro, Anselmo D'Incisa e suo figlio.
E poi ... tutte le date analizzate nel chiostro delle Vigne sono dei venerdì e lo era anche il 4 dicembre 1304...
Oggi la tomba è ancora lì, ma il sarcofago è stato sostituito da un calco e l'originale si trova nel Museo Diocesano.
Post 21 marzo 2017
I "caruggi", stretti e bui, creati ad arte per difendere la popolazione dalle orde degli invasori. Ogni angolo una storia, antica o presente.
Post 13 Dicembre 2016
In questi giorni e' stato portato a termine il restauro del Trittico dell'Adorazione dei Magi di Joos van Cleve, uno dei tesori più straordinari dei vicoli di Genova conservato nella Chiesa di San Donato.
l'Associazione Culturale Giano ha deciso di dedicare una mattinata a festeggiare insieme la "rinascita" di questa splendida opera in compagnia di Antonio Silvestri, il restauratore che si è occupato del lavoro. Interverrà inoltre la Prof.ssa Maria Clelia Galassi, docente di Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Genova, specializzata in pittura fiamminga.
L'appuntamento, a ingresso libero, è fissato per sabato 17 dicembre p.v .alle ore 10 nella Chiesa di San Donato. Partecipate numerosi e diffondete!